La sostenibilità è un tema sempre più importante per le aziende, che vogliono ridurre il proprio impatto sull’ambiente.
La conferma arriva anche da una ricerca condotta sul cambiamento climatico da Capterra, che ha visto coinvolti i Ceo e/o i dirigenti di 266 Pmi italiane che lavorano in un ufficio fisico frequentato regolarmente dai dipendenti. Dall’indagine è emerso che il 79% delle aziende è preoccupato per l'impatto del cambiamento climatico sulla propria attività.
Al contempo, molte realtà stanno già intraprendendo azioni e cambiando le strategie di lavoro per ridurre il loro impatto ambientale: tra quelle intervistate, infatti, il 64% ha dichiarato di essere già coinvolta in questo cambiamento e sta adottando “pratiche sostenibili”; il 28% è interessata a implementarle in futuro. Perché agiscono? Più della metà, il 55%, perché è convinta di doversi prendere cura dell’ambiente.
Spesso, però, le dichiarazioni delle realtà imprenditoriali a favore dell’ambiente non sono accompagnate da fatti concreti. Si sfocia così nel greenwashing, una pratica eseguita dal 40% delle aziende europee secondo un’analisi del sito web della Commissione Europea. Ecco perché è importante certificare il proprio impegno sostenibile, misurando concretamente l’impatto dell’impresa sull’ambiente, per rassicurare gli stakeholder, fornire loro dati veritieri e capire dove e come intervenire per migliorarsi.
Certificare vuol dire “attestare, dichiarare formalmente, di norma per iscritto; informare secondo verità, rassicurare”. Le certificazioni ambientali, che si basano su standard riconosciuti a livello mondiale e sono rilasciate da enti accreditati, quindi, attestano la reale sostenibilità aziendale.
Possono essere volontarie o obbligatorie e si dividono in due categorie: di prodotto e di processo o sistema.
Tra le certificazioni ambientali più importanti troviamo:
La norma ISO 14001 è una norma riconosciuta a livello internazionale che prevede un’adesione volontaria; si può applicare a imprese sia pubbliche sia private di ogni dimensione e settore. La norma serve alle aziende per perseguire l’obiettivo della tutela del Pianeta, la prevenzione dell'inquinamento, la riduzione del consumo di energia e risorse e a dimostrare che dispone di un sistema di gestione adeguato a controllare le proprie attività in modo coerente, efficace e sostenibile.
La ISO 50001 è una certificazione energetica che definisce i requisiti che un’azienda deve avere per gestire l’energia in maniera responsabile e rispettosa dell’ambiente. Il fine ultimo è quello di ridurre i consumi e l’impatto sul Pianeta lavorando per un miglioramento dell’uso dell’energia, una maggiore efficienza energetica, una riduzione dei costi.
Ecolabel è il marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea, nato nel 1992. Come si legge sul sito di Ispra-Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, è “un’etichetta ecologica volontaria basata su un sistema di criteri selettivi, definito su base scientifica, che tiene conto degli impatti ambientali dei prodotti o servizi lungo l’intero ciclo di vita ed è sottoposta a certificazione da parte di un ente indipendente”. Per ottenerla le imprese devono dimostrare di rispettare i criteri di sostenibilità stabiliti dal regolamento comunitario.
LCA è l’acronimo di Life Cycle Assessment, un sistema di analisi utile per valutare l’impronta ambientale che determinati prodotti o servizi hanno durante il loro intero ciclo di vita. Per calcolare questo valore vengono presi in considerazione tutte le fasi di produzione di un prodotto o di un servizio. Rientrano in quest’ambito anche l’analisi della carbon footprint e della water footprint. Le rispettive certificazioni attestano la totalità delle emissioni di gas ad effetto serra e la quantità di acqua utilizzata nei processi produttivi.
ISCC è il primo schema di certificazione di biomassa e bioenergia riconosciuto a livello mondiale che aiuta le organizzazioni a dimostrare l’impegno verso la riduzione di emissioni di gas effetto serra (GHG), l’uso sostenibile del terreno, la protezione di biosfere naturali, l’aumento della sostenibilità sociale.
È una certificazione volontaria rilasciata dall'organizzazione internazionale B Lab che valuta l'impresa, secondo rigorosi standard previsti dal BIA-B Impact Assessment: lavoratori, comunità, impatto ambientale, modello di governance. Per ottenere la certificazione ogni l’azienda è chiamata a compilare un questionario che valuta il suo impegno in cinque aree: persone, governance, comunità, ambiente, clienti. Se l’azienda raggiunge almeno 80 punti su 200 può avviare il percorso per ottenere la certificazione dopo ulteriori controlli da parte di B Lab.
Emas è l’acronimo di Eco-Management and Audit Scheme. È un sistema comunitario di ecogestione e audit a cui possono aderire volontariamente le imprese e le organizzazioni pubbliche e private che vogliono valutare e migliorare la propria efficienza ambientale. Le realtà che vogliono aderire sono chiamate a esaminare l’impatto ambientale di tutte le loro attività e a dotarsi di un sistema di gestione ambientale con regole precise da seguire per ottenere dei miglioramenti, da valutare nel corso del tempo.
Per ottenere la certificazione, l’azienda predispone una dichiarazione ambientale in cui riporta i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi prefissati e come intende migliorare continuamente le sue prestazioni. Emas esamina l'analisi ambientale, il sistema di gestione ambientale, la procedura e le attività di audit, la dichiarazione ambientale e solo dopo aver verificato tutti questi parametri decide se emanare la certificazione.
Le motivazioni che spingono le aziende a certificare il proprio impegno sostenibile e a calcolare l’impatto ambientale sono diverse: come abbiamo riportato all’inizio dell’articolo, secondo l’indagine di Capterra, il 55% di coloro che stanno attuando cambiamenti per ridurre al minimo gli effetti del cambiamento climatico afferma di farlo perché crede sia un dovere prendersi cura dell'ambiente. Il 33% vuole aumentare la brand reputation; il 31% vuole soddisfare le aspettative dei collaboratori, dei fornitori e dei clienti.
Numeri che rendono evidente come avviare progetti di sostenibilità abbia grandi vantaggi e potenzialità per il futuro.
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