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Glitter a Impatto Zero: la missione di submission per cambiare l’industria cosmetica

Scritto da Redazione | 19-mag-2023 6.24.03

Faccia a faccia con Zenia Jaeger, fondatrice di  submission beauty. 

Nell’ultimo decennio, abbiamo osservato un cambiamento radicale nel modo in cui i consumatori si relazionano con i brand. Capitanata dalla Generazione Z e dagli ultimi Millenials, la clientela mondiale ha iniziato a essere più pretenziosa nei confronti delle aziende. Vuole spendere i propri soldi in marchi che prestano attenzione all’ambiente e hanno un forte strategia di sostenibilità appositamente studiata per ridurre il loro impatto sul lungo termine. 
Mentre la strada per arrivare alla minimizzazione della CO2 sembra essere uno sterrato tutto curve, le aziende CPG (Consumer Package Goods) fondate da giovani imprenditori stanno iniziando a cambiare, passo dopo passo, l’industria dall’interno. 
 

Foto concessa da submission

Questa tendenza è particolarmente diffusa nel settore cosmetico, dove un’ondata di brand che offrono formule alternative e packaging plastic-free si è abbattuta sul mercato. Con tecniche di marketing popolari e frasi accattivanti, queste aziende promettono alla loro audience di renderla bella senza pesare sulla loro coscienza. 
I loro prodotti sono vegani, puliti e rispettosi nei confronti del pianeta.  Ed è così che stanno avviando una rivoluzione all’interno di un settore che, per molto tempo, è stato uno dei principali attori che hanno portato al cambiamento climatico. Un brand di questo tipo è submission beauty, un’azienda di cosmetici no-plastic che è riuscita a eliminare componenti chimici dai suoi prodotti. Non per altro, il loro slogan è “Plastic is Poison”. 
Fondata da Zenia Jaeger, nota make-up artist e partner di Office Magazine, per dare un nuovo volto al lusso sostenibile, l’azienda si caratterizza per avere un approccio al passo coi tempi ‘less is more’. Sul loro sito, minimale, è possibile trovare una lista nera degli ingredienti più spietati del mercato della cosmesi, dall’olio di palma alle microplastiche agli ftalati. Abbiamo avuto l’occasione di scambiare due chiacchiere con Zenia per approfondire i motivi che l’hanno spinta ad avviare il suo brand e per scoprire quali sono i suoi obiettivi. Leggi la conversazione qui sotto.

Ogyre – Siamo grandissimi fans di submssion! Prima di tutto conosciamoci: chi è Submission, perchè è nato e che cosa significa? 

Zenia Jaeger – Submission sta per attendibilità sostenibile, espressione di sé stessi, un nuovo paradigma per il lusso responsabile. Il brand nasce dalla frustrazione di non poter acquistare prodotti sostenibili che avessero un approccio al lusso. Persino quando i prodotti sono di origine vegetale, la maggior parte delle volte sono confezionati con plastica, che dal nostro punto di vista è incoerente. Volevo iniziare dal packaging per prendermi cura di ogni processo di produzione. Vidi un buco nel mercato e decisi che volevo cambiare le cose, e sono sempre più convinta che Submission sia quel cambiamento.

Ogyre – C’è stato un momento che ha fatto dire al team dietro Submission ‘okay, ne abbiamo abbastanza’? Se fosse così, che cosa è stato e chi ha contribuito ad avviare il brand? 

ZJ – Non saprei dirti se c’è stato un momento preciso, forse è stato più un sentimento comune. Lavorando come makeup artist sui set, sapevo che era quasi impossibile comprare prodotti di origine vegetale che fossero anche zero-plastic senza compromettere il look e la sensazione. Quella frustrazione, combinata con la sovrapproduzione e il greenwashing presente nel settore cosmetico, così come nelle altre industrie, è mortificante. Per questo abbiamo deciso di agire e fare qualcosa a riguardo.

Ogyre – In che rapporti sono Submission e l’Oceano?

ZJ – Vogliamo aiutare a proteggere quelle risorse che sono essenziali per la vita sulla Terra e per gli ecosistemi. Per l’Oceano cerchiamo di minimizzare la plastica e le microplastiche che vi finiscono, avvelenandone le acque. Penso che quel che non capiscono molte persone è che se gli oceani muoiono tantomeno sopravviverà l’essere umano, per cui non è una relazione di Submission con il mare ma di tutta l’umanità. 

Foto concessa da submission

Ogyre – Al giorno d’oggi, molti  brand dicono di essere sostenibili e di prendersi cura dell’ambiente. Purtroppo, sappiamo che spesso lo fanno per campagne di marketing. Che cosa differenzia Submission da queste realtà?

ZJ – Siamo molto consapevoli di quanto sia difficile per i consumatori fare scelte che siano positive per l’ambiente e per la salute personale, principalmente a causa del  greenwashing che vi è attorno. Con questa consapevolezza in testa, siamo trasparenti al 100% per permettere ai nostri clienti di prendere decisioni sulla base di informazioni certe, in modo da normalizzare la richiesta di trasparenza nei confronti dei vostri brand di cosmesi preferiti. Il nostro obiettivo è portare le aziende e le industrie a unirsi in uno sforzo co,une per creare un futuro migliore. 

Ogyre – Perchè avete deciso di concentrarvi sul glitter? Svilupperete altri prodotti in futuro?

ZJ – Avevamo la percezione che un glitter no-plastic potesse rappresentare al meglio la nostra missione, dato che il glitter di uso comune equivale alla microplastica, ma con un altro nome. Il nostro glitter è prodotto usando cellulosa di alberi di eucalipto e ha la certificazione di biodegradabilità TÜV OK, che significa che si degrada naturalmente nell’acqua fresca. Da un punto di vista della salute personale, è l’unico glitter approvato FDA per stabilire che è approvato per un utilizzo sicuro sulle labbra e attorno agli occhi.  

In aggiunta al glitter, abbiamo lanciato balsamo multifunzionale di origine vegetale e senza plastica lo scorso agosto, e lanceremo un terzo prodotto questa estate. In generale, tutto ciò che facciamo inizia dal packaging: non metteremo mai in vendita qualcosa se non è possibile crearlo con un packaging no-plastic. Il nostro obiettivo è quello di avere un filo rosso che leghi tutta la linea, dove i prodotti sono multifunzionali e possono essere usati congiuntamente, ed ove possibile utlilizzare lo stesso design di packaging per evitare di inquinare ulteriormente.

Foto concessa da submission

Ogyre – Avete una musa, tante muse o nessuna?

ZJ – Le nostre muse sono la community e la natura.

Ogyre – Il vostro slogan è ‘Plastic Is Poison’. Qual è il messaggio che sperate di diffondere con Submission?

ZJ – Toccando quel di cui abbiamo parlato precedentemente, vogliamo essere più chiari e trasparenti possibili. La plastica è davvero veleno: danneggia il nostro ambiente, e tutta la plastica che è stata creata esiste ancora in qualche forma oggi.  La troviamo nell’aria, nel suolo, nell’acqua. Per il fatto che l’utilizzo della plastica è diffusissimo, è stata trovata anche in forma di microparticelle nel circolo sanguigno e nella placenta. È devastante come la plastica monouso sia onnipresente nell’industria cosmetica. Viene commercializzata in un batter d’occhio, senza tener conto del loro ciclo di vita, e contribuisce significativamente alla contaminazione dell’ecosistema globale in cui viviamo.   

Ogyre – Una lezione che hai imparato avviando il brand?

Siamo sorpresi di aver compreso quanto l’industria della bellezza si affidi all’utilizzo di plastica per confezionare i prodotti e quanto sia difficile comunicare con i fornitori, viste le poche proposte no-plastic disponibili. Inoltre, molti fornitori e produttori non riescono nemmeno a spiegare di che materiale siano precisamente i loro prodotti, o addirittura sono incentivati a sviare le informazioni riguardo a quel che propongono, e ovviamente è qualcosa di preoccupante. La plastica non ha costi, è leggera e può essere modellata a seconda della forma del prodotto che andrà a contenere. C’è ancora una lunga lista di fornitori che non credono in un futuro con zero plastica, ma siamo felici di aver trovato aziende più piccole che condividono il nostro mindset e la nostra passione nell’esplorare nuove soluzioni. 

Ogyre – C’è qualcosa di ‘normale’ che le persone possono fare per ridurre il loro impatto sull’ambiente?

ZJ – Siate curiosi, fate domande e pretendete trasparenza dai vostri marchi di cosmetici preferiti. In generale, supportate le aziende che utilizzano risorse e processi di produzione sostenibili. E comprate localmente, quando possibile.

Ogyre – Ultima ma non meno importante: che cosa significa prendersi cura dell’oceano per te? 

ZJ – Prendersi cura dell’oceano corrisponde a prendersi cura della natura e della nostra casa. Non buttare spazzatura nei corsi d’acqua o nelle spiagge (e in qualsiasi altro posto in natura) . Essere consapevoli di come consuma. Dove vanno i rifiuti quando li buttiamo e quali sono i costi, non solo per noi, ma anche per l’ambiente? Per ultimo, evitare plastica nella vita di tutti i giorni, anche quando questo comporta una piccola inconvenienza. Siamo assieme in questo e ogni decisione può portare a un piccolo cambiamento per fare la differenza. 


Segui Submission su Instagram @submission.beauty


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