La Missione di Karen Monteagudo di Rendere il Surf Accessibile alle Donne
Photography: Femka Tewari
Anche se ora è una surfista d’esperienza, Karen non iniziò a praticare surf fino a che non fece 30 anni, siccome quando era più giovane non c’erano gruppi che insegnassero questa disciplina alle donne. Di conseguenza, decise di prendere le redini della situazione in mano e fondò il Water Women Collective al fine di consentire a tutte le donne, non importa l’età, di poter familiarizzare con la tavola in uno spazio sicuro in cui poter coltivare la passione per il surf ed esprimere loro stesse al meglio.
“L’oceano mi dona pace, tranquillità, gioia, rifugio e felicità” –
Karen Monteagudo
“Ho avviato il gruppo nel 2020, poco dopo la riapertura delle spiagge al pubblico” scrive via mail, “è stato un sogno che ho potuto vedere finalmente realizzato quello di aiutare le donne a surfare senza affrontare le stesse difficoltà che ho avuto io.”
Per essere il più inclusiva possibile, Karen finì per creare uno spazio destinato a tre interessi diversi: surf, free diving & snorkeling, e SUP (Stand Up Paddle Boarding) – e mentre quest’ultima non è più in funzione, il suo collettivo continua a espandersi e a ispirare persone.
Fotografia di Alex Beker
Sviluppare una relazione con l’oceano è fondamentale per ogni essere umano, ma nello specifico è qualcosa di radicale per le donne che, storicamente, sono state escluse dalla partecipazione agli sport acquatici a causa di credenze legate alla cultura e pregiudizi sul genere.
Il Water Women Collective è aperto a tutte le donne che vorrebbero spendere più tempo in mare in un contesto divertente, sicuro e incoraggiante.
Se da un lato il surf è uno degli sport più complicati da imparare, dall’altro lato, secondo la fondatrice, è la disciplina più gratificante.
“Vedere i sorrisi spalancati sui visi delle mie donne dopo una bella giornata nell’oceano è la parte migliore di quello che faccio. Porta felicità ed è contagioso,” continua durante la nostra chiacchierata, “alcune di loro mi hanno confessato che diventare parte della community le ha cambiato la vita [in meglio]”.
Fotografia di Raul Franco
Connettendosi all’oceano, le donne possono sviluppare una consapevolezza di sè stesse più profonda così, lavorando su aspetti come la resilienza, e allo stesso tempo acquisire un ruolo fondamentale nella lotta al degrado ambientale.
Passare così tanto tempo in spiaggia è rigenerativo ma offre anche una chiara prospettiva di come la salute dei mari stia degenerando col passare degli anni.
Karen ha notato che col tempo sempre pù alghe e meduse stanno popolando la costa, un chiaro segno del cambiamento climatico. Le perturbazioni si stanno facendo sempre più violente, causando danni alle zone rocciose già in visibile erosione. La marea sovrana – una marea particolare della primavera– è diventata più drastica e pericolosa, aumentando la probabilità allagamenti nella città di Miami enei suoi dintorni.
Sono vari gli atteggiamenti controproducenti che stanno contribuendo al deterioramento della vita marina, ma la plastica monouso, così come la pesca degli squali, le trivellazioni petrolifere e l'utilizzo dell'oceano come bidone sono quelli che preoccupano di più Karen. Per questo prova a vivere nella maniera più sostenibile possibile, portandosi le proprie borse per fare la spesa, mangiando meno carne, riciclando e prestando attenzione ai prodotti che consuma.
“Riciclare, provvedere al nostro pranzo e utilizzare una buona protezione solare può fare molto”, conclude.
Photography: Karen Monteagudo
Se vivi a Miami e sei interessata a unirti al collettivo, contatta Karen vis Instagram sul profilo @waterwomencollectivemiami.