Le nuove generazioni, ma anche le persone più adulte, hanno a cuore le sorti del Pianeta. Ecco perché investire nella CSR-Corporate Social Responsibility ormai è un dovere per le aziende, chiamate a raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU e ad essere un esempio per i propri clienti.
Secondo i dati di una ricerca di Gfk, il 73% dei consumatori globali ritiene significativo che le aziende intraprendano azioni ecologicamente responsabili e il 36% dei consumatori globali sceglierà un marchio piuttosto che un altro proprio perché sostiene una causa in cui crede.
Che la sostenibilità sia ormai un fattore determinante nel mantenere alta la reputazione del brand emerge anche dal 2023 Global RepTrak 100 100 Most Reputable Companies, che evidenzia anche altri dati utili per le aziende.
Secondo il 45% degli intervistati a livello globale, infatti, gli amministratori delegati riflettono la società e i suoi valori. Il 36,2% dei rispondenti vorrebbe boicottare le aziende le cui azioni vanno in conflitto con i loro valori; il 34,6% acquista regolarmente da aziende con i loro stessi valori; il 33,6% di chi ha risposto afferma di prestare molta più attenzione, rispetto a un anno fa, ai comportamenti “etici” di un’impresa.
Questo dimostra quanto gli stakeholder tengano d'occhio tutto ciò che fanno i loro marchi preferiti e quanto la responsabilità ambientale sia quindi una leva competitiva.
Come si legge sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per responsabilità sociale delle aziende si intende "l'integrazione su base volontaria, da parte delle imprese, delle preoccupazioni sociali e ambientali nelle loro operazioni interessate". Questo si traduce nell’adozione di una politica aziendale in grado di armonizzare gli obiettivi economici con quelli sociali e ambientali.
Ma quali sono le azioni che un’azienda può intraprendere per migliorare l’impatto sul pianeta e sulla società?
Per migliorare la corporate social responsibility le aziende possono introdurre anche modelli di economia circolare per estendere il ciclo di vita dei prodotti e ridurre la produzione dei rifiuti.
L’economia circolare si fonda sul “modello delle tre R”: ridurre, riusare, riciclare, tre azioni che “fanno bene” al Pianeta e permettono di diminuire l’inquinamento, soprattutto se a queste azioni si accompagna anche la scelta di una logistica green, come l’utilizzo di un parco auto elettrico o la movimentazione delle merci su rotaie e non con camion.
Come abbiamo ricordato all’inizio dell’articolo, le aziende devono essere dei modelli da seguire per i clienti e dare il buon esempio. Nel caso della sostenibilità, possono promuovere progetti che sensibilizzino all’importanza del rispetto dell’ambiente e che educhino a buoni comportamenti, a partire dai più giovani.
L’azienda può migliorare la sua CSR anche attraverso attività di volontariato, mettendo a disposizione di organizzazioni no profit le professionalità dell’azienda o coinvolgendo i dipendenti in attività utili per la comunità, come il restauro di immobili/spazi di associazioni locali senza fini di lucro, la consegna dei pasti ai più bisognosi, il supporto a famiglie straniere che devono integrarsi nella comunità e imparare la lingua italiana.
Il rispetto dell’ambiente passa anche da un corretto smaltimento dei rifiuti. Purtroppo, però, capita ancora troppo spesso di trovare per strada o in spiaggia mozziconi di sigarette, cartacce, bottiglie di plastica e rifiuti di altra natura. Nell’ambito delle iniziative di CSR, le aziende possono pianificare giornate dedicate alla pulizia dei parchi o delle strade della città in cui l’impresa ha sede o delle spiagge e del mare, coinvolgendo i dipendenti nella raccolta dei rifiuti.
Progetti che il CSR Manager può organizzare in collaborazione con il team delle risorse umane e inserire nelle attività di team building. Questo genere di attività può essere rendicontato e inserito nel Bilancio di Sostenibilità Aziendale.
Investire in attività di corporate social responsibility può fare davvero la differenza. La conferma arriva anche dal 10° Rapporto CSR in Italia, secondo cui le imprese che hanno investito in CSR e che hanno risposto al sondaggio riscontrano miglioramenti dal punto di vista della reputazione del brand e dell’aumento della notorietà (44%), una maggiore motivazione del personale e il miglioramento del clima interno (41%), la crescita delle opportunità di mercato e fidelizzazione dei clienti (40%).
Scarica la nostra presentazione per saperne di più su come contribuire a preservare l’oceano.