I progetti di sostenibilità aziendale sono sempre più al centro delle strategie delle imprese, sia di grandi sia di piccole dimensioni.
Secondo il report annuale di EY “Seize the change”, pubblicato a febbraio 2023, circa l’82% delle aziende intervistate ha sviluppato un piano di sostenibilità (circa il 32% in più rispetto al 2020) e il 47% ha definito degli obiettivi e azioni di adattamento al cambiamento climatico (nel 2021 era il 39%), incrementando l’uso di energie rinnovabili.
Questa attenzione alla sostenibilità è confermata anche dall’indagine realizzata dal Forum per la Finanza Sostenibile in collaborazione con Cerved Group e Cerved Rating Agency sul finire del 2022, da cui emerge che per oltre il 45% delle società che hanno risposto al sondaggio la sostenibilità (ambientale, sociale e di governance) riveste un ruolo “importantissimo” o “molto importante” e guida le scelte strategiche e di investimento. A queste si aggiunge il 39% degli intervistati che le attribuisce un ruolo abbastanza importante.
Il maggiore interesse alle tematiche green è determinato sicuramente dagli ESGs dell’Agenda 2030 dell’Onu, ma anche da motivi reputazionali e di business.
La sostenibilità è sempre più una priorità per gli italiani e poiché il valore di un’azienda e la scelta di un brand, oggi, dipende anche dalla sua attenzione all’ambiente e alle persone, le aziende sentono il bisogno di intervenire per mantenere la loro competitività sul mercato.
Non a caso, la catena del valore rappresenta il primo elemento che porta a includere i temi di sostenibilità nelle strategie aziendali e nei processi produttivi. Nell’indagine del Forum per la Finanza Sostenibile, le imprese dichiarano che nell’ultimo anno hanno ricevuto richieste su questi temi soprattutto da parte di clienti, sia imprese, sia individui (30%), e fornitori (18%), ma anche banche (13,5%) e investitori (4%).
I dati della ricerca del Forum per la Finanza Sostenibile confermano quanto la sostenibilità sia un valore ormai radicato negli italiani sia come consumatori sia come lavoratori/collaboratori. Hanno a cuore tutte e tre le declinazioni della sostenibilità: ambientale, sociale ed economico-finanziaria, seppur in misura differente, come dimostra un’indagine di Norstat.
Per il 64,7% degli intervistati, la salute del Pianeta, quindi la sostenibilità ambientale, è molto importante e si aggiudica il primo posto; le tematiche sociali lo sono per il 46% e quelle economiche per il 34,7%. Questi numeri sono l’ulteriore prova di quanto investire in progetti di sostenibilità aziendale sia un must. Ma queste azioni non devono essere intese solo come un “dovere”, perché hanno sicuramente più di un risvolto positivo per l’impresa. Eccone alcuni.
I lavoratori italiani sono molto sensibili alle tematiche sostenibili, a tal punto che l’impegno da parte dell’azienda per la quale lavorano sul fronte green influenza decisioni e performance. Ad esempio, il 90% dei dipendenti dichiara di essere più felice se coinvolto in iniziative verdi da parte dell’azienda (fonte: National Environmental Education Foundation).
I progetti sostenibili, poi, migliorano il morale dei lavoratori che risultano così più motivati e tendono anche a essere più fedeli all’impresa (fonte: Green Business Bureau). Un dato che trova conferma nello studio di Fast Company secondo cui il 70% degli intervistati ha dichiarato che se la realtà per cui lavorano è impegnata sul fronte sostenibilità, sono disposti a rimanere più a lungo.
Nel corso degli ultimi anni è cresciuto anche il numero dei consumatori attenti all’ambiente e che nelle loro scelte di acquisto privilegia aziende, prodotti e servizi che sposano la loro filosofia green. I dati di una ricerca di Gfk lo dimostrano: il 73% dei consumatori globali ritiene importante che le imprese intraprendano azioni responsabili dal punto di vista ambientale e oltre un terzo, il 36%, dichiara di scegliere un marchio piuttosto che un altro proprio perché sostiene una causa in cui crede.
Guardando con più attenzione ai consumatori italiani, emerge che sono aperti a testare e scegliere nuovi marchi perché green e il 78% rinuncerebbe a un brand più conosciuto a favore di uno più sostenibile (fonte: Google).
Ideare e avviare progetti di sostenibilità aziendali migliora la reputazione dell’azienda e riduce i costi. A confermarlo solo le imprese già impegnate in percorsi sostenibili. Le principali opportunità individuate da coloro che hanno partecipato alla ricerca del Forum per la Finanza Sostenibile sono collegate ai maggiori vantaggi reputazionali (citati dal 39% degli intervistati), oltre che ai risparmi derivanti dai processi di efficientamento energetico (36,5%).
Abbiamo visto quanto gli italiani (lavoratori e consumatori, ma anche stakeholder e fornitori) abbiano a cuore comunicare la sostenibilità. Se l’azienda per la quale lavorano, con cui collaborano o da cui acquistano è attiva sul front green, questo non può far altro che generare un apprezzamento e migliorare la brand reputation.
Poiché la domanda di sostenibilità è destinata ad aumentare a livello globale, l'integrazione della sostenibilità nella strategia aziendale è essenziale per qualsiasi azienda per rimanere rilevante nei prossimi anni e aumentare la produttività. Secondo McKinsey & Company, la sostenibilità riduce i costi e può incidere sui profitti operativi fino al 60%. La sostenibilità aumenta anche la redditività e la produttività: uno studio di Deloitte dimostra che per le aziende con una cultura inclusiva le due voci aumentano rispettivamente del +27% e del +22%.
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